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Domani è il dopodomani

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Ad un certo punto la vita ti sorprende, ti sorprende nel mezzo di un anno fin lì disastroso. Ti trovi ad osservare gesti, piccoli ed infinitamente grandi, che non pensavi più di poter ricevere e il cammino verso casa inizia proprio da queste cose. Arriva lei, che sorride coperta dal berretto invernale, che saluta e mi dice "che domani è il dopodomani", che all'improvviso prepara la tavola, la nostra, e ti fa mangiare bene, ti prepara la torta e il pane, impastando dalla sera prima così a pranzo è caldo e croccante. Lei che stira tutto e mette tutto in ordine. Lei che ha gli occhi grandi, felici. Come i miei quando la guardo.

La foto

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Guardi lo scatto fatto al mattino, lo osservi in ogni dettaglio perché per un pò quello scatto ti terrà compagnia, ti parlerà. Ti parlerà di lei e poi di voi, che siete diventati due così, all'improvviso, quasi senza chiederlo, semplicemente intrecciando sguardi e silenzi. E guardi lo scatto, ti piace, ti piace il soggetto, lei e la foto è bella perché sono suoi gli occhi che l'hanno immortalata. "Scatto una foto, la tengo per me. La guardo, la sento, la stringo fra le mani; è viva, ha un suo profumo, un suono, definiti, precisi. Hanno il sapore di qualcosa di inaspettato, un regalo di Natale quando Natale non è."

Matite, pastelli, quaderni

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Un viaggio breve o lungo che sia comporta sempre piccoli attimi di distacco. E il distacco, piccolo o grande che sia fa nascere un ricordo, che diventa disegno. "Nel viaggio che fai ricordati di non scordare matite, pastelli, quaderni lei."

Quel qualcosa

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Un punto avanti nell'orizzonte, non importa dove esattamente, non importa quando, importa solo il con chi. "...quel qualcosa è ora, è quando ti guardo, ridi, rido, divento timido e rimango senza parole e sorrido..."

I tuoi capelli

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"..mi perderò nei tuoi capelli e dimenticheremo tutto..."

Desiderio

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Penna, carta, un ritaglio di tempo. Ne esce un desiderio.

9 Luglio 2006

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In viaggio verso casa arrivano altri pensieri, altri ricordi che rimandano ad altre case, altre vite, altre persone attorno. Quattordici anni fa l'Italia calcistica diventava Campione del Mondo per la quarta volta nella sua storia, io vivevo il primo giorno della mia piccola a casa con me dopo il primo mese in ospedale. Ed ero Campione del mio Mondo per la terza volta. E quel silenzio rispettoso del suo sonno innocente mentre esplodeva la città lo ricordo pieno. Di mille cose che ora che sono in viaggio mi tornano in mente. A pochi chilometri da qui. "Il caldo e l'afa son gli stessi di quattordici anni fa; nulla è cambiato. L'estate è rabbiosa, ora come allora, sono diversi solo i pensieri e le persone attorno. I rumori e i silenzi, nonostante la festa tutta attorno me li ricordo tutti, ad uno ad uno. Al fischio finale del caldo afoso l'ho stretta forte per non lasciarla più."