Il corvo e il campanile

Il corvo come tutte le mattine gracchia sul suo davanzale. Puntuale, prima delle campane della parrocchia.
Non so se è lui la mia sveglia o io la sua. Siamo quasi complici, due esseri che vivono meglio il mattino. Ogni mattino.
Ogni mattino senza metterci mai d'accordo.
Non gracchia molto; una, due volte poi si volta verso di me come a guardarmi.
Aspetta forse un cenno da parte mia ma io lo osservo senza fare nessun tipo di rumore. Mi limito ad aspettare il suo gracchiare.
Forse anche lui aspetta un mio verso, quell'insieme di rumori che sono il cucchiaino che batte sul bordo della tazza, la scintilla elettrica del gas sotto la moka.
Mi guarda dal suo davanzale. Ogni mattina. Ogni mattina dopo il suono del campanile di San Quirino gracchia e vola via. Non aspetta il caffè.
Batte le ali e vola verso i tigli.

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