Le comari del paesello

Cosa succede al rientro al paese dopo anni di assenza? Succede qualcosa di bello, quanto scoperto e detto ne "L'importanza di chiamarsi Mario", ma c'è un lato ambiguo, negativo e positivo al tempo stesso. Ironico, di quell'ironia che trovi nei racconti di paesi di campagna, quelli con la nebbia di calore già il mattino e le comari in strada davanti casa, il pomeriggio "a far filò".
Capita quindi, in questo caso, di rivivere situazioni sempre uguale ma affettuosamente tragicomiche.
"In questi giorni l'unica cosa che mi ha un po' infastidito son state quelle quattro, cinque anziane, amiche storiche dei miei che mi han salutato. Niente di strano per carità, ma avete presente il paese?30/36° da mattino a sera, quindi nel 90% dei casi girano per le calli con addosso un prendisole leggero. Capo che già ci suo fa sorridere. Il saluto al piccolo di casa, che sarei io, esordisce sempre con "ma tu sei?"lasciando dopo il punto interrogativo una riga indefinita di punti di sospensione; all'ovvia risposta, affermativa ovviamente che già sai come terminava la domanda, scattano i due arti superiori della signora, simili a masse sudate di carne tremula che: a)ti afferrano a morsetto la mano;
b) l'arto rimasto libero ti cinge la spalla o in caso di troppa distanza in altezza, il radio, adagiando sulla tua pelle la massa tremulante di cui sopra, sudaticcia e molle.
Senti i peli sul collo rizzarsi come uno Spiderman qualunque. Ma non è finito il saluto della comare. Dopodiché parte il limone duro fatto di guance simil bargiglio di gallo, ca va sans dire, sudate pure loro.
L'impressione è quella di un bacio ad una bavarese, il dolce però.
E per ultimo il vero motivo di tutto questo: il terzo grado con immaginaria musichetta di Derrick e Harry in sottofondo.
Peculiarità?
Al 95% la signora in questione è vedova, con figli grandi, esuli se non apolidi in paradisi più o meno tropicali e tu, per maledetta buona educazione, cadi nel trappolone. Peculiarità parte seconda?
Al 100% il morsetto ti serra la mano e la fa sparire avvicinandosela lentamente ma in modo perentorio, fra seni cadenti che col tempo son diventati equilibristi sfidando nel quotidiano la gravità.
E tu rimani inebetito, umidiccio e palesemente rotto di balle, per aver avuto la vitale informativa che tutto il parentado della tua interlocutrice è passato a miglior vita.
Lo tsunami ti travolge ormai, sei finito in un cul de sac dal quale per uscire sai che servirà la forza.
L'informativa avviene col sistema delle scatole cinesi: ti ricordi Tizio, il figlio di Caio, che stava con y, che era parente di nono grado di z, che però saltava la cavallina con Sempronio. Ecco.
Al quinto "si" esasperato, a fil di voce, quando fissando la comare la tua mente si distrae e vedi sparire le cose dietro la sua sagoma, pronto a sentire l'ennesimo genealogismo disperato, l'allegra comare in prendisole allenta quasi rotta di coglioni le prese e ti fa seccata e perentoria: "Ora devo andare a preparare!".
Rimani ancora di più inebetito e umidiccio e dentro di te esplode una domanda a caratteri cubitali:
"Ma per chi, che cosa, che mi hai scartavetrato la prostata che sei vedova e i figli son via???".
Sospiri invece, fingendo dispiacere, con gli occhi smarriti di Bambi che non trova la mamma, e sospiri un paraculismo italico:
"Mi dispiace, mi ha fatto piacere ...", lasciando la giusta sospensione ma non conta, la comare ti ha già dato le spalle portando svelta il prendisole e le ciabattine verso casa.

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