Storie Minime di Vita Quotidiana

Un foglio bianco, un solo colore da abbinare alla matita alla voglia di essere altrove, oltre la noia. Un segno, un desiderio.

C'è un vecchio film alla televisione, uno di quelli in bianco e nero, con donne bellissime coi capelli neri ad incorniciarne il viso ed in testa un piccolo cappello. In sottofondo una musica jazz, forse swing a fare da sfondo. L'aria della scena ha il profumo di fiori, di sigarette e whisky, quello che rende ruvida la voce dl protagonista maschile. Sul divano ci siamo noi che guardiamo il film. La serata è appena cominciata, la luce di una lampada dimerabile è soffusa, avvolge le gambe stese davanti lo schermo. Il bello della serata è il film anni '40, la luce soffusa, la voce che esce da un vecchio impianto audio. Ne abbiamo passate tante di serate in questa maniera, seguendo il ritmo della musica, più spesso fi endo addormentati.

Io ci sto provando, ci sto provando davvero a lasciarvi un mondo che più bello non si potrebbe. Ci metto la forza che ho, ci metto le parole, ci metto i colori e anche le zone d'ombra che la luce a volte da fastidio. Quel mondo che alla vostra età pensavo potesse non finire mai anche se le strade avevano buche  esattamente come adesso  i lampioni spenti e mille macchine colorate attorno. Ci provo a pensarci col sorriso, belli e forti come vi vorrei. Il mondo migliore che ho per voi è quello che provo a costruire ogni giorno.

Ci sono giorni che rincorro i suoi capelli, il profumo di un suo abbraccio. E sono tanti i giorni in cui non trovo un riferimento, un punto di incontro fra lei e il ricordo che ho di lei. Ed è rincorsa, dei suoi capelli, della sua voce, di tutto questo tempo.