Un riparo, un po' d'ombra. Chissà quanti come me, chissà le braccia, i piedi, gli occhi che si sono riparati qui. Alzando gli occhi al cielo di tanto in tanto.
Quando vorresti solo un momento di silenzio, quel momento che dentro di sé non ha nulla che non va. È silenzio e pioggia, vento e buio. Un lungo attimo in cui il rumore in fondo regala un silenzio diverso.
Fotografo una passione; la raccolgo in tutti i suoi pezzi sulla mensola migliore. Una vicino l'altro. Il colore è sempre il bianco, quel tono di bianco che non invecchia, che rimane lo stesso nei giorni e nel tempo. È un bianco che lo porti sempre con te, nei ricordi, nelle foto. Foto e passione, una vicina all'altra. Che il bello di un tempo rimane intatto nello stesso tempo.
I segni del tempo, incidono il legno, il volto, le vene le mani. Lasciano il segno sulla superficie, sulle braccia che sono come rami. Sui sorrisi a volte all'ingiù. I segni del tempo sono l'età della ragione, del pensiero, dello sguardo che cambia, muta, si illumina di nuova luce. I segni del tempo sono venature nel legno.
Selvaggio, sereno e contento. Selvaggio, ma in mezzo a tanti, a tutti. Un salto sui sassi, l'acqua del fiume, il mondo che si sposta per fare rimanere tutto uguale a prima. Selvaggio, come un fuoco che si muove, che si sposta da sasso a sasso.
Uno a fianco l'altro, riempiamo lo spazio, tutto quel che c'è. Un colore per pianeta, un pianeta il suo spazio. Li metti dove vuoi che questa parte di universo è solo tuo.
Lo scrivi così, di pancia, con innocenza, che la forma non importa. È il senso che è enorme. Lo scrivi con un pennarello nero, che si legga da lobtabo, anche lei che lo sa. Lo scrivi così, Senza una grammatica precisa, sbagliato ma vero, autentico e di pancia. Scrivilo ancora, scrivilo ogni volta che ti senti di farlo.
Rosso. Natale alle porte. Un pensiero che scivola leggero. Un fiocco per legare. Un fiocco per ricordare. Un fiocco per sorridere. Rosso. Scegli bene la tonalità.
È una bolla che si alza e vola leggera. La luce è un riflesso che la colora appoggiandosi sulla superficie. Tonda e cangiante... è un riflesso leggero e veloce che se ne va in volo.
È un giorno di vento contrario, di mal di denti vicino il cuore, di respiro in affanno. Un giorno senza ossigeno, apnea forzata che sgonfia i polmoni. È un giorno di vento contrario.
Ho bisogno di poche cose, una penna, un quaderno, uno zaino, tu. Che hai perso le sembianze iniziali. che ho lasciato che il tempo ti cambiasse senza che potessi cambiare nulla.