Il Signor G e il lavoro

"Lavori sempre!".
"Lavori troppo!".
"Abbiamo lavori che non coincidono!".
Il signor G aveva bene impressa una lunga lista di lamentele di questo genere.
Più o meno dall'estate del 1988, quando cioè il mondo del lavoro era entrato a far parte del suo mondo.
Aveva preso contatto col mondo del lavoro partendo dal bancone di un bar.
Scuola, alberghiera of course, e lavoro. Il fine settimana, l'inverno, l'estate. Più o meno tutte le feste e festività. È sempre con l'aperta ostilità della famiglia che non capiva perché "a Natale non ci sei mai".
Però al signor G lavorare piaceva e pazienza se per anni ha fatto un po' lo zingaro e ne ha approfittato per vedere un po' di mondo.
Pazienza se aveva evitato di farsi coinvolgere dai sentimenti; voleva vedere il mondo, lavorare e divertirsi.
Barman, voilà la parola magica.
E da quel momento il lavoro del signor G le compagne di vita lo hanno sempre sopportato, mai accettato.
Ma il signor G ora sa cosa significa Lavoro, Lavorare.
Lo ha capito una volta di più una volta perso. Un intero anno senza lavorare ha minato un po' le sicurezze del signor G ma quando ha avuto l'opportunità di sentirsi nuovamente uomo non l'ha lasciata andare. E la sua vita ha ripreso quota, feste o meno, perché il lavoro al signor G piace.

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