Storie Minime di Vita Quotidiana

Autunno primo freddo pungente vorrei fosse tutto bianco ma anche che ci fosse  Un piccolo angolo di colore.

Tu mi parli, io ti ascolto, prendo appunti  Appunti noiosi. Parli e non finisci più. Ho finito la carta, mi resta solo un angolo in alto. La penna va da sola, la testa la segue, metto giù il telefono.

"Quando tutto intorno è solo rumore, caos, parole. I colori sono grigi, notturni, non ti lasciano scampo immagini. Le pensi, le colori, ci sono. Prendo vita, angoli di pace."

 ...ti ho vista un giorno qualunque, mi guardavi. Da una fotografia quasi sbiadita stesa sul comodino. Ci guardiamo ogni notte da tante notti ormai. Un periodo che mi sembra infinito.

 "Schizzi d'autunno, arancio nebbioso e un pò di luce. Radici degli alberi eleganti, distese e morbide." Appunti, schizzi, pause.

Ci sono giorni che iniziano e finiscono con la pioggia, quella battente che piove anche dentro di te. Eppure ... eppure mi piacciono; regalano un senso ovattato di solitudine, un panorama diverso, che sia un disegno, una foto, mattino o sera.

Che bello questo pomeriggio di pioggia che ha il profumo  dell'autunno con sé...

È un pensiero relativo, una scala verso l'alto, una scala verso il basso. L'importante è sempre il primo gradino per salire. O per scendere. Guardare oltre e andare. È un pensiero relativo.

#...da cavalcare c'è ancora questo ed altri mari"

"Ho visto che c'eri anche tu." Anche se era notte, alla fine. Quasi giorno. Un giorno ventoso. Lo avrei scoperto dopo. "Si, c'ero, ho fatto di tutto per esserci." La mano si allunga, inutilmente in realtà. Non c'è più la forza necessaria per raggiungere la mia. "Non ti ho riconosciuto subito..." Lo so. Lo avevo capito ma non l'ho mai visto come un problema. "Non ho fatto a tempo a raccontarti tante cose " "Anche io. In tutti questi anni. Scusami." Il sole si sta facendo strada fra le nuvole. È l'inizio della giornata. Che sarà ventosa. "Non preoccuparti. Non è successo nulla." La voce è come una carezza. "È ora di andare. Ciao" Si alza il sole. Si alza il vento.

Avevo bisogno di un nuovo foglio bianco, delle strade che conosco, del profumo del pane appena sfornato, di vecchi ricordi, di un motorino rosso, di cento lire, degli amici, dei sapori di casa, di foto da guardare. Di una nuova avventura.

"La luna I fiori Il mare. Tutto quel che serve Anche in cima al mondo."

"Sapori di notti d'estate. Di colori lontani. Sfumati. Persi per poi ritrovarsi."

"Quando vedrai cadere le stelle sarà l'estate che arriva. Che torna come ogni anno fra di noi. Quanti desideri hai ancora da esprimere? Uno, uno soltanto. Esprimilo. Cercalo.  Tienilo stretto. Il sole ritornerà sopra di noi. Dopo, le stelle. Nuovamente."

Il corvo come tutte le mattine gracchia sul suo davanzale. Puntuale, prima delle campane della parrocchia. Non so se è lui la mia sveglia o io la sua. Siamo quasi complici, due esseri che vivono meglio il mattino. Ogni mattino. Ogni mattino senza metterci mai d'accordo. Non gracchia molto; una, due volte poi si volta verso di me come a guardarmi. Aspetta forse un cenno da parte mia ma io lo osservo senza fare nessun tipo di rumore. Mi limito ad aspettare il suo gracchiare. Forse anche lui aspetta un mio verso, quell'insieme di rumori che sono il cucchiaino che batte sul bordo della tazza, la scintilla elettrica del gas sotto la moka. Mi guarda dal suo davanzale. Ogni mattina. Ogni mattina dopo il suono del campanile di San Quirino gracchia e vola via. Non aspetta il caffè. Batte le ali e vola verso i tigli.

Le finestre sembrano tanti occhi. Occhi stanchi. Che rimangono aperti sul tempo che va. Alcune sembrano socchiuse. Ti guardano silenti. E tristi. Restano immobili negli anni. Nonostante i segni inequivocabili del tempo. I colori sbiadiscono lentamente davanti il tempo, il vuoto, la memoria che si spegne. E rimangono immobili a fissare quel che cambia; la memoria che corre veloce altrove.

Vorrei scrivere mille cose belle, indimenticabili. Le parole più adatte per ogni cosa, per ogni emozione. Il vento, la pioggia, quelle giornate che fa freddo se passa una nuvola. Scrivere del mondo, quello attorno e quello che vorrei. Vorrei scrivere sempre, ogni secondo. Fotografare il mondo con le parole, con i suoni delle parole. Quelle giuste. Ecco, vorrei scrivere, riempire tutti i quaderni che ho.

"...quando smette l'aria è fresca, ferma. Cammino. Guardo. Respiro. Rifletto..."

"Vorrei ancora una città piccola, a misura d'uomo, come prima. Una città piccola che è un capolavoro. Che ha mille angoli nascosti ognuno che racconta la sua storia. Che è diversa dalla tua ma uguale il senso. Voglio i suoi profumi, le sue luci quelle soffuse e le luminarie sempre accese. Vorrei ancora la mia città, una statua nuova da guardare, le luci e le ombre."

Ho sognato un po' a colori un po' no per non prendere poi l'abitudine  o rimanerci male. Un po' di colore, tenue come il sole quando non è ancora estate.

"L'acqua che tocca la riva è lunga, pigra. Ha lo stesso ritmo della giornata, lento. Il sole è alto, caldo, ti tocca la pelle."

"È bello quando piove che non hai l'ombrello, che non ti importa dell'acqua, del vento. È bello quando piove che i capelli si fanno più lunghi, la maglia più pesante, il tempo più lungo ma non ti fermi. Vai. Avanti perché ti piace. La pioggia che ti bagna, il sorriso che l'afferra. Ti senti come foglia a primavera. È bello e non ti fermi che la pioggia in fondo ti fa sorridere."

"...da qualche parte, alla fine. Da qualche parte ci sarà, forse c'è... qualcosa c'è. Qualcuno che aspetto da tempo..."

"Col vento a favore, avanti, sempre avanti,  un mare... un nuovo mare da affrontare, onde da navigare, e vento da catturare ..."

"Segni, disegni, fogli bianchi da riempire. Nuvole leggere da rincorrere, finestre dalle quali osservare "

"Il tempo, il tempo e l'attesa, il gruppo, un gruppo e noi stessi. Una casa, dentro il tempo, per l'attesa."

"Ho voglia di volare, aprire le ali, trovare il ramo  da dove osservare il mondo che cammina sotto di me. Cinguettare e volare, trovare il ramo giusto e volare."

"..mi ci nascondo, guardo, scappo, mi ci immergo. È una coperta sulle spalle, le gocce sui capelli. Qualcosa di familiare, di intimo. Nebbia."

"È una mattina particolare; pensierosa. C'è il sole che entra da tutte le finestre ma mi gira attorno, senza toccarmi. Scivola lontano... in un altro angolo. E nella mattina particolare guardo un quadro, una cornice nuda. Il sole si riflette sopra. Non poteva essere altrimenti."

"Sto guardando vecchi filmati, spezzoni di programmi che  non si fanno più. Perché il tempo passa e adesso chi mi parla da dentro lo schermo  Ha lasciato uno spazio vuoto."

"...un mazzetto di perline... un unicorno un po' storto... Invento qualcosa."

"...è la mia bandiera è il mio paese."

"Nulla rimane inutilizzabile. Tutto può riprendere vita."

"Quando la stagione cambia cerco qualcosa che rimanga uguale che non muti."

"L'acqua del mare ha il sapore del sale. L'aria è pesante e brucia nella gola. Come il sale sulle ferite, anche quelle che da fuori non si vedono."

"Io che ho i piedi grandi. Io che a ballare assomiglio all'orso dal circo. Io che mi muovo piano e faccio rumore. Io che mi ricordo qualche passo. Io che mi osservo e mi vedo aggrappato al grembiule di mamma. Muovo un piede dopo l'altro, piedi grandi e pronti. Io che ballo e ti tengo per mano. Ti accarezzo un fianco, ti guardo. Io che sorrido, tu che risplendi. Occhi grandi e scuri. Occhi negli occhi balliamo. Balliamo. Ancora." 

"Se non posso parlarti, lo scrivo, lo scriverò su muri trasparenti, che tu lo possa leggere sempre, anche se non mi sei davanti, che tu possa sentire la mia voce. Leggendoli. Nel silenzio, nella sera senza luce, troverai in quelle frasi le parole. Quelle mie, quelle che ti parlano meglio di me."

"..linee bianche, nere, i toni del grigio, un ricordo. Gli spazi ci sono, da riempire con il tempo."

"Mare e l'estate appena un po' più in là..."

"Cambia l'aria, cambia il viso appena sopra il suo sorriso. È rilassato, pacato, dolce. Entra aria nuova,  nuova luce dalle finestre. Cambia l'aria, scosto le tende, c'è sempre un mare davanti."

"Un colore, giallo come il sole, un altro ancora, rosso, come un'alba improvvisa. Passo il dito sulla tavolozza, blu notte anche in pieno giorno. Un segno, un disegno, ritratto di cose che ho davanti. Il verde è un sorriso in primavera, prima che il sole scaldi. Colori, caleidoscopio di emozioni che prendono forma."

"Disegno; lei, come la vedo, il mondo attorno, come mi piacerebbe fosse, qualsiasi particolare possa diventare disegno. Prima erano fogli bianchi, con gli angoli ripiegati, matite sempre più corte e riccioli di gomma da cancellare sul tavolo, la scrivania, per terra. Erano idee buone, altre meno, che diventavano spunti per essere legati assieme.  I fogli bianchi adesso non ci sono più, non di carta almeno. Adesso sono fogli bianchi virtuali, infiniti, come i colori, le matite, lo spessore del tratto da usare. Sono dentro il mio smartphone e dentro il mio tablet, senza occupare spazio fisico, sempre pronti. È l'unica concessione che ho fatto alla tecnologia.  Disegno; su fogli che cambio con la punta di un dito, velocemente, definendoli poi con un filtro, un riflesso o un'ombra in più. Mi diverte, mi rilassa, fermo subito le idee che mi vengono in mente in qualsiasi posto io mi trovi."

Perché anche due croquis ascoltando le parole di Leonard Cohen non possono non ballare... "Dance me to your beauty with a burning violin Dance me through the panic 'til I'm gathered safely in Lift me like an olive branch and be my homeward dove"

"...dentro il buio ci sono cose che senti sfiorandole con le dita,  che ti avvolgono anche se sei solo,  che ti scaldano quando fuori da freddo... Dentro al buio c’è quello che puoi dire solo quando c’è buio,  proprio perché lo senti solo quando c’è buio."

"Lascio che l'aria mi sferzi ancora un po' il viso, pungente dopo l'inverno caldo. Respiro l'aria fredda, che sa di neve. La lascio entrare nelle narici, giù nei polmoni,  vitale e nuova. È inverno, di nuovo, finalmente."

"Ho messo insieme tutte le strade. Linee rette e curve improvvise. Solo per il gusto di correre. Andare. Prendere e vivere. Per non bruciare lento come una candela da solo."