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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Il passo di Eloise

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Dicono che si cresce con l'età, dicono che dai un peso diverso alle cose con l'età. Dicono anche che diventare nonni sia meraviglioso. E senza parlare di età. Io lo sono e i cinquanta sono ancora lontani un lustro e mi ritrovo a guardare lei che ride senza denti, orgogliosa, che fa cose per lei difficili e ride. E la guardo la sera mentre cammina per la prima volta da sola, un po'incerta, un po' sorridente che sa che non avrà il tempo di sfiorare il pavimento se cade. "Cammini incerta sul pavimento di legno. Balli e traballi, ti fermi un istante solo ad ascoltare i tuoi passi, come una foglia col vento, che dondola senza cadere abbracciata al ramo sicuro. Cerchi una mano forte, la corteccia sicura che conosci. Cammini incerta sul pavimento di legno. Balli e traballi e sorridi, ti fermi con gli occhi accesi  e i pochi denti come chicchi di riso. Afferri il tuo ramo che è la mia mano che ti aspetta anche quando balli e traballi e sorridendo ti siedi, come una foglia

Le gocce sul tetto

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Ad ascoltare il temporale di notte, la pioggia violenta che arriva in mezzo a mille altri pensieri misti al sonno ha un sapore quasi dolce. "Senti come piove, la senti l'acqua che batte sul tetto? Applaude, confonde, il tamburo accompagna ogni goccia che cade. La senti l'acqua che batte sul tetto? Piove, lava, confonde. Batte sui vetri. È temporale che scende... Senti come piove, la senti l'acqua che batte sul tetto?"

Il tramonto tutto storto

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La riflessione improvvisa, di un momento finalmente positivo.  Nonostante tutto. "E se anche oggi il sole cade giù di traverso non importa comunque un altro giorno è passato di cose fatte e dette ne ho da raccontare posso guardare sereno  il tramonto tutto storto."

Come un pesce persico

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Sei di paese, di campagna e fiume, il Po, quello più grande e largo, appena prima che abbracci il mare. La vita, il lavoro e l'amore ti portano poi a vedere altri panorami, altrettanto belli e affascinanti, dove la montagna abbraccia il cielo, l'opposto di dove arrivi ma che ti attrae e ti accoglie. Restano però sfumature e tratti del carattere che riportano al grande fiume, ad un pesce solitario e stranieri nel quale in fondo ti ci riconosci. Un persico sole. "Seguo lento la mia corrente, mi lascio trasportare dall'acqua, densa, tiepida, a volte fangosa. Osservo il mondo attorno, dandogli un po'del colore che ho. Schivo gli ostacoli che se serve  scivolo più giù dove l'acqua è torbida dove posso nascondere i miei colori. Seguo lento la mia corrente per arrivare alla mia meta nel mondo. La seguo anche quando non ci sono nato, quando ho capito l'ambiente e mi ci sono fermato. Nuotando lungo la corrente."

Il tempo & lo specchio

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Vola, il tempo vola, scivola addosso, sulla pelle, sui capelli.  Lascia spazio per qualche riflessione poi riparte, ancora più veloce.  Vola, vola sempre più di corsa e quando si ferma ti guardi le mani, qualche segno del tempo, qualche ruga e i capelli bianchi. Quello che vedi sei tu, un po' più grande, quasi vecchio. Sicuramente solo. "Sono passati i giorni lenti, come l'acqua di un fiume. Sono passati i mesi pesanti, come nuvole gonfie di pioggia. Sono passati gli anni intensi, come profumo. Ora mi guardo allo specchio, solo e rifletto sul tempo passato."

Colorare un mondo

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C'è sempre un po' di malinconia a riguardare indietro, i propri fallimenti, la strada fatta e tutta la fatica fatta a volte invano. Si, perché si sapeva già qual'è sarebbe stato il finale ma a volte il tutto valeva la pena provarlo. L'importante era provare. "Ho provato un istante solamente a colorare un mondo che non era il mio. Ho mosso veloce le mani e il pensiero, assieme. Ho provato."

Marco, il Pirata

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Il 13 Gennaio 2020 Marco Pantani, il Pirata del ciclismo italiano e non solo, compie, compirebbe, 50 anni, l'età giusta per godere di figli, famiglia, successi.  Non glielo hanno permesso. Proprio così. Non glielo hanno permesso. Marco però vive, da sempre e ancora anche se ora pedala e sorride altrove. Auguri Marco. "Le  barche al porto piegano le vele Che la pesca è finita  Il mare calmo si mischia  Al cielo color grigio  Fa  freddo  stanotte su questa salita  Ho perso  di vista  Compagni e gregari  Sento solo l’odore lontano del mare  E  una pineta che  copre  I miei ultimi passi  Sono  in  fuga  da una  vita  Sui tornanti dentro  di me  Sono  sceso dalla  bici  Fra la folla dei tifosi  Fra le accuse degli amici  Sono  sceso dalla bici  Che  non mi hanno lasciato pedalare più E sono tornato qui  Dove il mare pare più calmo  Piegato alla vita come le vele ferme al porto Sono  tornato qui dove le foto  Sono senza tempo 

I tanti flashback del cuore

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Compi un gesto normale, quotidiano, addirittura monotono. Ti vesti, ti cambi, ti rivestì, a volte non perdi neanche tempo a scegliere il capo più bello, più adatto. Togli gli indumenti lasciandoli a caso per casa; a volte per terra vicino al letto, sulla poltrona in salotto. Sono sempre gli stessi ma qualche volte non sono più semplici gesti ma ricordi. Gesti che ne richiamo altri, flashback profumati di loro. E ripensi a quante volte hanno indossato loro quello stesso capo. Un maglione nero, una normale t-shirt, una felpa col cappuccio. Pensi sorridendo che a loro stavano meglio che a te, che erano indossati sulla pelle nuda. Pensi al profumo, quello loro, al momento in cui quello stesso capo è letteralmente volato sul pavimento. E sorridi c'è di tempo ne è passato davvero tanto e i ricordi appaiono più belli.

Il suo profilo sul colle

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Lei c'è e non c'è, da molti anni. Ha vissuto poco, poche notti la tua vita. Eppure, ancora adesso c'è. C'è perché la distanza, il distacco sono stati repentini, veloci, figli dei tempi, di diplomi di maturità, di obblighi di leva e stagioni estivi. E di amori, presenti, vivi, precedenti. E poi? L'abito lungo, bianco per lei, grigio per lui, un matrimonio con altre persone, con la convinzione che fossero quelle giuste.  E poi ci sono tanti "e poi", i ricordi mai andati via, mai totalmente chiusi nel cassetto, anzi. Pronti a tornare a galla appena possibile. E a portare una scossa violenta, decisa. E ti trovi a pensare ai giorni di Praga, a metà degli anni '90, la città che non vuoi scordare più, perché dentro ci trovi sempre lei, ogni volta. "La musica arriva lontana dalla stanza più lontana, è solo un riflesso sonoro  azzurrato. La pelle si è mischiata, ora è una sola; è morbida e liscia, è mia. Seguo col dito la cu