Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Una storia che vorrei raccontarti - tredicesima parte

Immagine
"Scusa.." La ragazza si spostò da quella posizione e tornò a sedersi diritta, senza staccare la spalla da quella del vecchio. Si voltò a guardarlo, per accorgersi che lui la fissava a sua volta. Gli sorrise. Dietro le lenti gli occhi dell'uomo si erano fatti piccoli, studiosi. Colsero in un istante il luccichio, bè afferrarono il movimento, semplice e repentino. La luce del lampione stava battendo su qualcosa. Il vecchio voleva capire a tutti i costi, cercare una pista giusta nella sua memoria ballerina. Superare la fatica del ricordo, quando l'età è un ostacolo troppo difficile. "Ti ho cercato perché è passato tanto tempo e ne sentivo il bisogno. Ora sono libera." Appoggiò il mento sulle mani, sentendosi improvvisamente vuota. Lo sguardo del vecchio era perplesso. Lei era forza e delicatezza, era un'esplosione di riccioli, era profumo di sabbia di mare, era un ricordo che non si lasciava prendere. "Aiutami a capire, perché da solo non

Una storia che vorrei raccontarti - dodicesima parte

Immagine
La mano sui capelli. La lasciava lì ad accarezzarli. Lei non voleva spostarsi. I pensieri correvano. La vita gli aveva offerto una seconda occasione e l’aveva sfruttata con fatica, organizzandosi al meglio. Se qualcuno gli chiedeva come avesse fatto , esaltava i meriti della sua buona agenda. Aggirare discorsi poco piacevoli con l’ironia era una sua abitudine, un atteggiamento consueto di cui spesso i figli sorridevano. Tante volte aveva desiderato di poter riunire tutti, in occasione delle festività segnate in rosso sul calendario, per trascorrere il tempo insieme, con leggerezza e allegria, gustando i piatti delle mamme e delle nonne. Per debolezza, per cattiveria altrui, quelle riunioni familiari erano rimaste un sogno, che ancora adesso, di tanto in tanto, faceva capolino, nelle ore lunghe e sempre uguali. Sentì i riccioli sottili scivolargli dalle dita quando la ragazza sistemò nuovamente la testa sulla sua spalla. Ogni momento di quella giornata aveva scavato ricordi lon

Una storia che vorrei raccontarti - undicesima parte

Immagine
Il vecchio estrasse dalla tasca il pettinino e iniziò nuovamente a suonarlo. Le lacrime inondavano il viso della ragazza, ma le indossava quasi contenta. Si asciugò gli occhi e, saltellando sulla panchina, si avvicinò all'uomo. Il vecchio rimase sorpreso nel sentire che una cascata di riccioli si appoggiava sulla sua spalla ossuta. Il tramonto avanzava pigro, sfumava lentamente nella sera accogliendo i loro sguardi. La ragazza respirò piano e abbassò le palpebre, mentre correva rapida dove il ricordo la stava aspettando. La scatola. Grande, di cartoncino colorato. Era decorata con disegni originali, non stampati. Da adolescente li aveva guardati con curiosità, ma sua madre l'aveva rimproverata, usando per la prima volta un tono severo. Da allora quella scatola chiusa era stata la sua compagna silenziosa. La curiosità si era ritratta, ubbidiente. Poi la lettera. La sorpresa, l'emozione. "Sono passati tanti anni, tante feste, tanti compleanni che a modo sol

Una storia che vorrei raccontarti - decima parte

Immagine
"Salutai il mio arancione più piccolo e guardai." Le stelle negli occhi verdi si fecero più numerose, più grandi, come fossero ferme lì da tanto tempo. "Guardavo la sua auto azzurra che si allontanava, cercavo inutilmente tracce di arancio attorno a me." La ragazza si era di nuovo rannicchiata su se stessa. La bocca  mordeva nervosa la manica della maglietta, i riccioli lasciavano ben visibile solo la punta del naso. Il vecchio sorseggiò, sul petto gli cadde un po' d'acqua, a confondersi con le lacrime che cadevano piano dal mento. "Mi sono ritrovato solo, a respirare in ogni stanza il loro profumo..." Lo disse tutto di un fiato, stringendo forte la bottiglia di plastica. La ragazza drizzò la schiena all'improvviso, come se qualcosa l'avesse fatta scattare. Senza asciugarsi il viso guardò il vecchio. "Loro?" chiese, facendo brillare il verde dei suoi occhi. Il vecchio strinse le labbra e annuì. Lasciò le domande ferme