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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Un regalo che non arriva

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Le Feste, le Festività, dilatano le mancanze degli affetti; tutti gli affetti che puoi provare in vita tua. Senti come se un altro anno fosse passato inutilmente, con un suo giro a vuoto. A me manca Lei, semplicemente. Una figlia che non so come possa essere diventata, che voce possa avere. Un anno di più, ancora di più, ne sento la mancanza. Gaia è il suo nome  "Mi addormento anche questa notte masticando nervoso una matita. Ho le frasi da scrivere pronte in testa e un destinatario che non cambia mai... Il foglio è sempre bianco, vuoto, quando mi addormento e al risveglio. Le parole forse scivolano via come la notte all'alba. Scivolano e rimane solo lo spazio bianco tanto che riempie il foglio. Riprendo a masticare la matita e non scrivo, disegno, un viso, i capelli, tutti i ricordi insieme. Fa meno male delle parole."

A mani alzate

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Ci sono momenti, piccoli o grandi, che aspetti per un tempo lunghissimo, istanti che a volte ti ritrovi a pensare un po'più intensamente di altri, come se tutto quello che c'è stato e che è passato non fosse in realtà, mai passato. In fondo è così, per una piccola parte. Rincorri l'abbraccio, il profumo, il sapore di quel che c'è stato. E al culmine di tutto quell'istante così lungo, capisci che il momento è bello, è prezioso e non puoi rovinarlo ancora e per la prima volta ti fermi e alzi le mani. "C'è ancora lo stesso profumo sulla tua pelle, i ricordi li ho stretti fra le mani da quando ha iniziato a piovere. È il profumo di Marocco, di olio e crema, di pelle su altra pelle. Eravamo noi, nelle foto, dentro un letto... io ad osservarti a fare il caffè, con le labbra che hanno il tuo profumo. Poi ha piovuto e nella pioggia ho perso la strada, mi sono fermato e ho chiuso gli occhi. Il risveglio è stato grigio e lontano  e quando no

Un istante di imbarazzo

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A volte il confine fra il resistere e il cedere è sottile, labile. È un gioco mentale con se stessi più che con gli altri; sei l'unico avversario in campo, l'unico possibile. È rischioso rischiare ma ti piace, non sai proprio farne a meno. Neanche dopo anni, come se la lezione non l'avessi imparata mai.  E dopo anni un incontro casuale da un peso, un colore, qualcosa di diverso da prima, da tutto prima. Il tempo passato, i gesti compiuti. Capisci quando fingi imbarazzo che tutto sta ricominciando. "Allora si, mettimi in imbarazzo senza nessuna paura anche se c'è gente che cammina come noi  e noi siamo in mezzo a passi e ad altri abbracci. Allora è così che va che nessuno dei due bada al rumore attorno, ai suoni che fanno da contorno a tutto questo. È questo solamente, questo. Mettimi in imbarazzo, ti lascio fare, non importa ora è così che deve essere, dopo tutto questo tempo. Mettimi in imbarazzo ancora, come prima."

La penna

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Lo scrivere non è il mio punto d'arrivo, tutt'altro, è sempre il mio punto di partenza. Di qualsiasi viaggio, di qualsiasi esperienza possa fare o provare. Pazienza se non a tutti piace non riesco a farne a meno. Di scrivere, della mia penna nello zaino e di un quaderno per raccogliere tutte le idee. Si ricevono critiche anche gratuite ma faccio di testa mia sempre solo perché farlo, scrivere, mi fa stare bene. "Ho una penna che scivola, è morbida sulla carta, un insieme ordinato di segni, che sono pensieri diventati parole. Ho una penna che osserva e scivola morbida sulla carta. È rosso e nero quello che scrivo, un miscuglio di parole che nascono in testa e terminano sulla carta, bagnata d'inchiostro. È bianco e nero quello che scrivo,  ne disegno le righe, le pagine, gli spazi. Tutto con la mia penna, che scivola morbida."

Eppure è Natale

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Puntuale, arriva il Natale. Come ogni anno, in realtà ogni anno un po'più triste. No, non fra le mura di casa ma all'esterno, nell'ambiente attorno. Lavoro o quotidiano che sia. La stagione certo non aiuta; novembre che fa caldo, dicembre che piove, colorano di grigio tutto attorno a te. Forse è proprio chi ti sta attorno che te lo fa pesare, che te lo fa vivere come una "cosa" obbligatoria. Gli auguri forzati, allestire alberi, pacchi regalo, vetrine nel mio caso ogni giorno, compresi festivi e festività. Ecco, è questo essere "obbligatorio", solo per terze persone che me lo fa passare un po'in disgrazia. "Eppure è Natale anche se piove, e piove anche se c'è caldo e la nebbia sale anche stasera, che il freddo è lontano e le montagne  hanno attorno un velo grigio. Eppure è Natale, nelle cose che guardi nelle vetrine, palline colorate e vischio, agrifoglio e luci colorate. E ci passò sotto ad ogni passo, con l