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Le 3 del mattino

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Ci sono momenti in cui l'insonnia prevale su tutto resto, su ogni tipo di pensiero.  Prevale sulla stanchezza, sulla voglia di dormire, riposare finalmente. "3 come numero perfetto, come i figli che hai, come l'ora in cui nella notte il respiro si blocca. 3 come il mattino lontano, come l'ora in cui... come la notte lontana. 3 come l'ora in cui arrivano tutti insieme i tuoi pensieri."

Piove, senza sole

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Dopo l'ondata improvvisa di maltempo ti accorgi che il temporale più grande è nel tuo cuore, nella tua testa. Dove vive l'anima. "Adesso piove, dopo la neve, senza il sole. Si fa un po'fatica a sopportare ma il tempo ha scalfito anche questo aspetto.  La vita, le persone, le cose, sono sempre nel cuore, solo più distanti e a volte sembrano essere irraggiungibili. Non ne senti le voci, le risate, le urla e riempi gli spazi di domande. Senza risposte. Adesso piove, dopo la neve, senza il sole."

Mare & Ulivi

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Un'istantanea di paesaggi e panorami che adesso sembrano lontani, quasi nascosti da velo del tempo. Rivederli ora accorcia il tempo, i ricordi, i profumi. "Il mare è solo un disegno, un disegno colorato dietro il ramo dell'ulivo. Il sole scende dietro i disegno, allungando sul resto i rami dell'ulivo."

Con un lapis

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E il giorno di pioggia porta pensieri, riflessi riflessi di una giornata storta, buio, figlia di un cielo plumbeo, quasi di piombo. Resta la fantasia, i fogli di carta e i lapis a disposizione. "Col tempo che c'è prendo un foglio di carta e un lapis, e del tempo ne faccio altro, colorato, a tratto grosso che rimanga impresso. Col lapis scrivo una frase, la penso, ne vedo il carattere, scrivo. Col lapis ci metto un disegni, nervoso e veloce, che rimane a cavallo del tempo. Me ne disegno altro, nuovo, col lapis."

La farfalla Gigi

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"Ci sono farfalle che vivono poche ore, farfalle che vivono mesi, altre che volano sui prati per sempre, sempre ventenni, sempre legati ai ricordi. Sono farfalle che portano a spasso galline, dipingono in una mansarda  e abbassano i calzettoni sulle caviglie. E con un battito d'ali saltano l'avversario, e volano dall'amico Nestor. Farfalle dalle ali granata, indelebili. Restano ventenni anche cinquant'anni dopo, con gli altri che hanno colori d'argento. Ci sono farfalle che volano e voleranno sempre, che vivranno sempre sul filo del dribbling, anche in amore, con la maglia granata lunga sulle mani. Ci sono farfalle che si chiamano Gigi, semplicemente Gigi Meroni."

Notturno

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Emerge all'improvviso la voglia di essere anonimo, uno fra tanti, una volta di più. Emerge il lato nascosto che non riesci a controllare. La voglia di buio e la voglia di star bene che si scontrano, quasi litigano fra loro, lasciando a terra le convinzioni che c'erano. E ti viene voglia di scappare, immergerti in quel buio sicuro e anonimo che in fondo hai sempre amato. "Vorrei la città di notte, senza sole solo buio, fari e luci, di notte. Quelle notti che hanno il profumo antico della resina e dell'umido,  del pane da sfornare e del giorno che sta per arrivare. Una città notturna in cui ci sono ma non mi vedi."

Quando si è due

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Un rapporto nuovo, inaspettato, vivace; ci sono momenti intimi, belli, di coppia che vengono messi in ombra da piccole paure che partono in realtà da lontano. E rischiano di rovinare tutto quanto è stato costruito fino a quel momento. E l'incapacità di parlare complica ogni cosa. È lei che salva il rapporto, lei che sa parlare, sa usare ogni singolo termine per farti capire che non c'è nulla di sbagliato in quello che si sta vivendo e che si è in due, anche quando sembra impossibile esserlo. "Ci sono i suoni, gli stessi che accompagnano sorrisi, gli stessi. E ci siamo io e te, quel noi che fatica a realizzarsi. Ci sono mani, le tue che smettono di cercare, le mie che fuggono lontane, a perdersi nei suoni. Ci sono occhi, i tuoi che parlano dentro un silenzio troppo grande, il mio che spaventa e mi copre. Ci sono parole, le tue che mi tengono fermo, a te dove sono le certezze, le mie e le tue e riesci a far scivolare lontane le mie paure. C'è il ritorno, di noi due a que

Seduto sul ramo

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"Ho voglia di star seduto su di un ramo ed osservare panorami nuovi."

Occhi curiosi

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Ci sono persone che incontri quasi per sbaglio, le incontri di sfuggita mentre lavori ma ti rimangono dentro. E puoi parlarci un minuto, un'ora che le parole non cadono nel vuoto. Rimangono perché sono cariche di entusiasmo, di gioia di vivere, cariche dei vent'anni che tu non hai più. Hanno l'entusiasmo degli occhi scuri, allegri, curiosi e vispi, che i giovani dovrebbero sempre avere e che tu vorresti vedere negli occhi dei tuoi figli. Hanno quella tranquillità e curiosità che appena li vedi sorridi e inizi discorsi che spaziano dal Perù, a Bologna e arrivano ai vigneti in Bretagna. E pensi che è un bene avere una generazione con questo entusiasmo. "Il mondo è il tuo mondo, tutto intero senza confini, senza limiti. È un libro sempre aperto con intere pagine da leggere e studiare, e da osservare. Colori che cambi, indossi e sorridi, curiosa. Coi tuoi occhi, che sono scuri e curiosi."

Cuori

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Cuori. Ci sono cuori grandi, cuori freddi, in bianco e nero e quelli caldi, a tanti colori. Sono cuori che sussultano, saltano e ti fanno saltare. Hai voglia di sentire quel battuto, quel "rumore" per ore, solo per dire che "adesso va bene". Hai voglia di avere un cuore a colori anche tu, guardandone un altro, che ogni tanto sussulta, si agita agita ma non perde mai i colori. "Ci sono cuori che battono più forte, che nel silenzio bussano e diffondono uno, due, tre battiti, suoni. Sono cuori grandi, che li puoi toccare, stringere, sentire. Sono cuori a colori,  fatti apposta per fare rumore, quel rumore che se anche sei lontano senti, ascolti, ti fa dormire, sussurrare. Sono suoni, battiti che corrono veloci, come vento che li spinge. Devi appoggiarci sopra una mano per sentire la velocità di quel suono. Ci sono cuori con dentro una musica che aumenta il ritmo per suonare più forte, per arrivare più lontana, che la senti, sospiri, respiri, sussurri e ti quieti.

La barca di carta

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La barca di carta, un foglio di carta che pieghi, ripieghi e tendi con le dita.  Una mano di bambino che spinge leggera la barchetta di carta e gli occhi che si aprono, grandi, come salpare alla conquista del mondo. "Ci sediamo sul bordo, guardiamo la superficie dell'acqua Metto una mano in tasca, estraggo un foglio e lo piego, lo piego di nuovo e una volta ancora. Mi guardi, sorridi, ti guardo, sorrido. Lascio andare la barca di carta sull'acqua, siamo pronti per fare il giro del mondo."

Domani è il dopodomani

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Ad un certo punto la vita ti sorprende, ti sorprende nel mezzo di un anno fin lì disastroso. Ti trovi ad osservare gesti, piccoli ed infinitamente grandi, che non pensavi più di poter ricevere e il cammino verso casa inizia proprio da queste cose. Arriva lei, che sorride coperta dal berretto invernale, che saluta e mi dice "che domani è il dopodomani", che all'improvviso prepara la tavola, la nostra, e ti fa mangiare bene, ti prepara la torta e il pane, impastando dalla sera prima così a pranzo è caldo e croccante. Lei che stira tutto e mette tutto in ordine. Lei che ha gli occhi grandi, felici. Come i miei quando la guardo.

La foto

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Guardi lo scatto fatto al mattino, lo osservi in ogni dettaglio perché per un pò quello scatto ti terrà compagnia, ti parlerà. Ti parlerà di lei e poi di voi, che siete diventati due così, all'improvviso, quasi senza chiederlo, semplicemente intrecciando sguardi e silenzi. E guardi lo scatto, ti piace, ti piace il soggetto, lei e la foto è bella perché sono suoi gli occhi che l'hanno immortalata. "Scatto una foto, la tengo per me. La guardo, la sento, la stringo fra le mani; è viva, ha un suo profumo, un suono, definiti, precisi. Hanno il sapore di qualcosa di inaspettato, un regalo di Natale quando Natale non è."

Matite, pastelli, quaderni

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Un viaggio breve o lungo che sia comporta sempre piccoli attimi di distacco. E il distacco, piccolo o grande che sia fa nascere un ricordo, che diventa disegno. "Nel viaggio che fai ricordati di non scordare matite, pastelli, quaderni lei."

Quel qualcosa

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Un punto avanti nell'orizzonte, non importa dove esattamente, non importa quando, importa solo il con chi. "...quel qualcosa è ora, è quando ti guardo, ridi, rido, divento timido e rimango senza parole e sorrido..."

I tuoi capelli

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"..mi perderò nei tuoi capelli e dimenticheremo tutto..."

Desiderio

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Penna, carta, un ritaglio di tempo. Ne esce un desiderio.

9 Luglio 2006

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In viaggio verso casa arrivano altri pensieri, altri ricordi che rimandano ad altre case, altre vite, altre persone attorno. Quattordici anni fa l'Italia calcistica diventava Campione del Mondo per la quarta volta nella sua storia, io vivevo il primo giorno della mia piccola a casa con me dopo il primo mese in ospedale. Ed ero Campione del mio Mondo per la terza volta. E quel silenzio rispettoso del suo sonno innocente mentre esplodeva la città lo ricordo pieno. Di mille cose che ora che sono in viaggio mi tornano in mente. A pochi chilometri da qui. "Il caldo e l'afa son gli stessi di quattordici anni fa; nulla è cambiato. L'estate è rabbiosa, ora come allora, sono diversi solo i pensieri e le persone attorno. I rumori e i silenzi, nonostante la festa tutta attorno me li ricordo tutti, ad uno ad uno. Al fischio finale del caldo afoso l'ho stretta forte per non lasciarla più."

Tempo

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Il tempo ha da sempre un peso specifico, un ruolo importante nei rapporti umani. Spesso ce ne rendiamo conto, dopo, tardi ma è altrettanto vero che ognuno da al tempo il proprio valore, secondo il percorso che l'ha fatto crescere. "...ha un peso, che non so quantificare, che non ho mai pensato, ma c'è. Pesa in maniera diversa, pesa quanto gli occhi che lo misurano. Tempo, passa veloce, spesso lento, insormontabile, passa. Dipende solo da noi ..."

Mano nella mano

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"Un attimo, uno scatto, ecco, siamo io e te, e adesso? Siamo io e te, mano nella mano."

Lavori con me

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La timidezza dei momenti più intimi. Quelli dentro i quali vuoi parlare ma non sempre ce la fai. "Mi saluti, ti saluto, è un bacio, alzo la mascherina, il tuo sapore ci rimane impresso, lavori con me."

Occhi negli occhi

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L'afa pesa sul respiro. Fa l'aria più pesante, umida. È estate, finalmente. La guardiamo assieme. "Eccoci, adesso occhi negli occhi, nella parte più lucida. Che ci guardiamo in silenzio parlando più di prima."

I tuoi capelli

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"Sciogli i capelli, per favore..." Lasciameli sentire addosso"

1+1

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Momenti improvvisi, pensieri che rimbalzano veloci nell'aria attorno. Momenti che ritrovi nei cassetti della memoria e che sai appartenerti. Momenti che diventano istantanee veloci. "...non pensavo ad altro, pensavo a lei in quel momento. Avevo fretta di sentire che sapore avesse la sua pelle. Pensavo al profumo delle sere d'estate e del Pacifico, agrumi, sole, pelle. C'era un mondo in movimento attorno ma pensavo a lei in quel momento. A quale musica fosse più adatta per darle il primo bacio..."

Panorama

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La memoria aiuta a ricordare luoghi lontani, luoghi che un foglio bianco ed una penna rendono un po'più reali. "Panorami, rilievi di posti lontani, riflessi su carta di ricordi,  desideri, paesi che profumano di vita. Scatti."

Immergersi...

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Vorrei vederti immergerti nel mare, uno qualunque, con l'acqua chiara, azzurra, calda. Vorrei guardarti controluce, indovinare il profilo dei fianchi quando la notte arriva. "Immergiti, dove l'acqua è calda, dove l'acqua ti aspetta, onda dopo onda. Immergersi dove l'acqua è profonda e ti accoglie..."  

Sud

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Mare, le cale, spiagge, ciottoli e ville. Profumi di citronella e rosmarino, ville, casolari, coppi,btegole, voglia di mare, sud, mare.

Una transumanza di pensieri

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Ci si sente così, pieni di pensieri che migrano, si spostano, quasi come una transumanza, bloccati da unsottile fine spinato.

Afferrare il Sole

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I pensieri fugaci sono la voglia di sorprese, di afferrare tutto quanto ci è stato vietato nei mesi scorsi. Anche il sole per portare un po' di luce sempre.

Solitudine in due

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Una solitudine in due remando fino alla costa e fermarsi.

Riposati

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A volte mi accorgo di essere nonno, di fare le boccacce all'ora di cena senza poterlo evitare. Mi accorgo di essere nonno e mi perdo. " ...riposati, stringimi forte senza timore, lo spazio sul mio petto è anche tuo, riposati ma tienimi forte."

Riflessi lacustri

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Arrivano momenti in cui torni indietro e ripensi. A riflessi e temporali, laghi, immagini notturne, di linee e dettagli definiti.

Solitudini & Numeri Primi

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Ci sono solitudini che apprezzi, condivisibili solo con se stessi, fatte di lunghe camminate, scenari intimi e riflessioni che rimandano ad altri scenari. Ci sono solitudini che aiutano a portare avanti il proprio cammino.

Disegno

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"Sono segni, linee, ombre, tratti. Sono un desiderio, un ricordo. Sono un'immagine. Sono un disegno."

Autunnale

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Troppe cose promesse e troppe impossibili da mantenere; c'è una sfiducia di fondo che ferisce e colpisce, scolpisce un istante lungo quasi una stagione. E ci si sente autunnali. "Autunnale nulla più."

Il sole è per noi

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Finisce finalmente la quarantena, per tutti, è un "libera tutti" col profumo di primavera. "Il sole, si finalmente è per noi, nuova aria che entra, nuovi fiori che nascono."

Da molto lontano

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"Ho gli occhi per osservare, per guardare e sognare. Mi fermo su un dettaglio, li fermo lì. E sogno qualcosa che mi faccia sognare, come una cartolina, da molto lontano."

Cartoline

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Inizia finalmente la Fase 2 di questo complicato inizio d'anno, o danno? "Cartolina, disegno e saluto il luogo che in questo periodo mi ha fatto compagnia."

La notte silenziosa

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Covid-19 ed emergenza. Termini fin troppo familiari che ci hanno accompagnato ogni giorno di questa quarantena. Ci hanno accompagnato uniti alle immagini di stampa e televisioni, di cortei funebri, di morti. Di addii silenziosi e solitari, di lutti e paesi decimati. Il virus ha dimezzato famiglie, allontanato persone, tolto ai nipoti il calore di una generazione di nonni, fragili come il tarassaco dopo la fioritura. E la voce dei nonni si è spenta silenziosa. "La notte è scesa silenziosa, con gli occhi piccoli e velenosi. Ha bussato silenziosa alle porte, stringendo mani che raccontavano storie, filastrocche del tempo lontano. La notte è scesa silenziosa  ha chiuso occhi curiosi attaccati alla vita. È scesa una lunga notte silenziosa bussando a porte e finestre ha soffiato sui tarassachi ormai bianchi, lasciandoli nel vento."

Cumuliformi

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È tempo di quarantena, di lunghe ore e infiniti giorni passati chiusi in casa, passati ad inventarsi qualcosa pur di fare passare il tempo. È un po' il tempo del silenzio, del distacco, e a volte è un distacco che non ti aspetti e nel tuo non poter fare nulla per cambiare le cose ti tuffi nei ricordi che tutto ti fa esplodere dentro. E ripensi a giornate passate a parlare di cielo, di nuvole, del brutto tempo che hai imparato da chi  ora è altrove, a vedere "un po' prima". "Ho aperto la finestra guardando verso ovest, in fondo, un punto qualunque nel cielo, dove guardavi anche tu. Ho guardato tutti gli angoli e immaginato cosa fare. Ho visto dei cumuliformi  sono le tue nuvole preferite. Le ho prese per te ma non le ho portate via. È tutto lassù. Le lascio dove puoi prenderle ancora, così. Cogli ciò che vuoi, quando vuoi. E lascia andare ciò che non vuoi."

Naso rosso

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Alcune volte non ti accorgi subito di quanto può essere bello semplicemente il conoscersi. Conoscere semplicemente gli altri per quello che sono, per quello che fanno per gli altri. È bello conoscere cosa c'è dietro un sorriso, uno sguardo, un pensiero. Non ti accorgi subito no, di quello che si cela dietro una persona ma lo scopri pian piano, disegnando una persona che sei contento di aver scoperto. "Ci sono nasi che sono rossi rossi come una fragola; che sono rosso un po' più acceso perché sono nasi che vivono appoggiati sopra sorrisi. Sorrisi che aprono una finestra su un cuori rossi. Ci sono cuori che sono grandi, così grandi, che sembrano due, per poter respirare più forte, come se ci fossero due persone. E sono cuori grandi che sorridono, ballano battendo, come fossero un tamburo. Sono rossi e colorati, il naso, il sorriso, il cuore perché li lego un filo sottile, che vibra dolce ad ogni respiro  che arriva su, in alto, e si veste da sorriso, appena sotto a dove abit

Silenzio

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Quarantena. Isolamento. Virus. Parole già nostre, presenti nel nostro vocabolario ma per lo più inutilizzate; ora sono nel nostro personale ordine del giorno. Ci siamo scontrati con una realtà che pesa come un masso e abbiamo rispolverato termini scientici, duri, crudeli, paurosi. È il mondo che soffre e che ora è in ginocchio. L'Italia come l'Europa, gli Usa, l'Africa. Tutto il mondo, industrializzato o no che sia. Il coronavirus ci ha costretti a cambiare il nostro quotidiano e al silenzio. Un silenzio che opprime e sorprendente. Un silenzio che apre mille scenari. "Scrivo sul bordo del silenzio; osservo il lato opposto al mio, è tutto ovattato, quasi fosse un acquerello, definito ma incerto. Scrivo sul bordo del silenzio, dove adesso tutti fa rumore, anche un pensiero piccolo. È una nuova abitudine, strana ed incerta."

I Campi di Venezia

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Una passeggiata, semplicemente una passeggiata, osservando. Cosa? La Storia e i ricordi tutti attorno a te. Ricordi si, tanti e lontani, che si mescolano a quelli nuovi. Una passeggiata, una cosa semplice, di routine, bella. A Venezia, come un tempo. "Vorrei starmene ancora disteso a guardare il cielo che si muove, su uno qualsiasi dei Campi di Venezia, respirare l'odore del mare che tocca i muri quando alza la testa, guardare di traverso  i colori veneziani  che mi osservano dalle finestre. Osservano la mia ombra distesa sotto di me dentro uno qualunque dei Campi di Venezia."

Ali di farfalla

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Alla mamma piaceva la bicicletta, le lunghe escursioni in riva al fiume e le farfalle, quelle blu cobalto. Da piccolo non capivo, ora si; ora che la mamma non c'è più quelle piccole cose mancano più del previsto. "Sulla schiena mi cucio due ali di farfalla; le cucio piano, per non sentire dolore e provare a volare. Chiudo gli occhi e rivedo, non ripenso, rivedo, ora come allora io e te, tu davanti a me. I capelli lunghi li hai lasciati liberi  sotto il capellino. Muove svelto le mie gambe, sono piccole ma sono forti. Voglio solo avvicinarmi, non superarti, voglio starti vicino. Se mi metto dietro di te sento più forte il tuo profumo; sa di fiori e primavera. È lo stesso profumo del tuo sorriso. Il ricordo lo disegno, a penna così non posso sbagliare. Lo tengo fra le dita anche ora, mentre inizio a muovere le ali."

Zena, per me.

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La città del cuore, quella scoperta quasi all'improvviso, di fretta, che da subito ti conquista coi sapori, profumi, linguaggi, panorami. Cibo e anche lavoro. Un felice amarcord riporta a galla un sentimento che non ti ha mai lasciato. "Sei la mia città, quella nascosta, l'amante giovane che è diventata matura. Sei la mia città, mi conquisti ogni volta che torno, che non c'è nulla di più bello. E ogni volta torno al giorno in cui ti ho scoperta la prima volta  con tutta la tua luce a strapiombo sul mare e ti ho scoperta, giovane e amante. Cercavo una città che mi nascondesse la sua anima che non fosse facile scoprire, toccarla con mano. Sentire l'umido dei muri salati bagnare i vicoli bui. Ti ho seguito come donna capricciosa per gli stessi vicoli bui, arrivando al tuo cuore & al tuo mare. Quel mare che è luce, riflesso e vento; che ti sta davanti e ti protegge. Sei la mia città, un po' meticcia un po' randagia per i tanti cuori che ti abitano. Cuori ch

Vorrei un'età che non ho più

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Tanti vorrei, senza certezze; un senso di crepuscolare nostalgia per il passato, rotolato così lontano dal presente da avere i contorni meno nitidi e i desideri più forti. Sono simili a tormenti, regolari, che seguono una loro ipotetica marea e tornano quando non te lo aspetti. "Vorrei che tu fossi vera, per una notte soltanto vorrei non fossi dentro un pensiero che si muove nella mia testa. Vorrei che la mia età fosse la stessa dei miei ricordi, che il mondo attorno a noi fosse leggero e nuovo, come lo era allora. Vorrei ancora avere qualcosa di tuo  da guardare quando piove, che fossi vera  in mezzo a pensieri finti. Vorrei avere un'età che non ho più."

Un velo, di notte

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La notte porta con sé qualche consiglio, sempre. A volte ti lascia uno strascico più lungo che ti costringe a ripensare, altre volte invece è solo un flash che arriva e passa via, lasciando tutto alle spalle. Velato. "Della notte cosa rimane? Un giro a vuoto, scalciando lattine. La nebbia che sale piano chiude la strada alle mie spalle."

Il passo di Eloise

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Dicono che si cresce con l'età, dicono che dai un peso diverso alle cose con l'età. Dicono anche che diventare nonni sia meraviglioso. E senza parlare di età. Io lo sono e i cinquanta sono ancora lontani un lustro e mi ritrovo a guardare lei che ride senza denti, orgogliosa, che fa cose per lei difficili e ride. E la guardo la sera mentre cammina per la prima volta da sola, un po'incerta, un po' sorridente che sa che non avrà il tempo di sfiorare il pavimento se cade. "Cammini incerta sul pavimento di legno. Balli e traballi, ti fermi un istante solo ad ascoltare i tuoi passi, come una foglia col vento, che dondola senza cadere abbracciata al ramo sicuro. Cerchi una mano forte, la corteccia sicura che conosci. Cammini incerta sul pavimento di legno. Balli e traballi e sorridi, ti fermi con gli occhi accesi  e i pochi denti come chicchi di riso. Afferri il tuo ramo che è la mia mano che ti aspetta anche quando balli e traballi e sorridendo ti siedi, come una foglia

Le gocce sul tetto

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Ad ascoltare il temporale di notte, la pioggia violenta che arriva in mezzo a mille altri pensieri misti al sonno ha un sapore quasi dolce. "Senti come piove, la senti l'acqua che batte sul tetto? Applaude, confonde, il tamburo accompagna ogni goccia che cade. La senti l'acqua che batte sul tetto? Piove, lava, confonde. Batte sui vetri. È temporale che scende... Senti come piove, la senti l'acqua che batte sul tetto?"

Il tramonto tutto storto

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La riflessione improvvisa, di un momento finalmente positivo.  Nonostante tutto. "E se anche oggi il sole cade giù di traverso non importa comunque un altro giorno è passato di cose fatte e dette ne ho da raccontare posso guardare sereno  il tramonto tutto storto."